Incontro sull’autostima nella comunità di Caravaggio
Sabato 9 marzo, abbiamo avuto come ospite la psicologa Deborah Giombarresi. La mattina ha tenuto il sermone basato sul testo di Luca 12 che dice: “Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure, non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri” (vv. 6, 7).
Nel pomeriggio ha tenuto un seminario sul tema “Autostima. Il sistema immunitario della coscienza”. L’incontro è stato molto partecipato, la chiesa era piena ed erano presenti anche sei persone non avventiste.
Noi siamo i maggiori nemici di noi stessi. Autostima è sentire di essere adeguate alla vita, sapere superare le sfide e le difficoltà. L’autostima passa per la fiducia che abbiamo in noi stesse. Se pensiamo di valere poco, gli altri possono permettersi di trattarci male. Succede che anche nei sentimenti siamo intrappolati in relazioni disfunzionali. Dobbiamo pensare che abbiamo il diritto di essere rispettate, desiderare di essere serene e di avere pace. L’autostima ha un grande riflesso in ogni ambito della vita.
I pilastri dell’autostima sono sei:
– Consapevolezza. Essere sicure e consapevoli del proprio valore non è egocentrismo. È la capacità di osservare se stesse. Siamo consapevoli di essere brave in certi aspetti della vita e questo non vuol dire essere le migliori. Vediamo in noi i pregi e i difetti con equilibrio; osserviamo e riconosciamo i nostri punti di forza. Sono consapevole di quanto valgo e vivo in maniera coerente.
– Accettazione. È la capacità di accettare se stesse senza critiche né condizioni.
– Senso di responsabilità. È la capacità di assumersi la responsabilità di quello che penso e faccio. Non posso piacere a tutti. Più agisco, più divento capace, rilassata, fiduciosa e a mio agio. L’importante è partire ponendosi piccoli obiettivi.
– Autoaffermazione. È la capacità di fare ed essere quello che sono: mi sono accettata e quindi mi sento sicura.
– Darsi un obiettivo. Darsi un obiettivo da perseguire a piccoli passi che mi permettono di progredire considerando gli eventi spiacevoli che possono accadere.
– Integrità personale. Avere la capacità di vivere, secondo i propri valori, principi, idee, quello che per me è funzionale.
Spesso la bassa autostima è condizionata dalle persone che ci sono vicine, da traumi legati al bullismo, all’abuso, alla violenza domestica. Spesso chi ha subito traumi emotivi, per una separazione o un divorzio, ha una bassa autostima perché si incolpa di non essere stata capace di mantenere la relazione. Le persone che hanno una bassa autostima manifestano tristezza, tendono a isolarsi. Hanno paura del rifiuto, dell’abbandono, di essere inadeguate, di deludere e di non essere ricambiate.
Spesso l’immagine della perfezione sovrasta la nostra vita. Abbassiamo la guardia, rinunciamo alla perfezione, ammettiamo di sbagliare (siamo persone fallibili, mancanti, deboli), e allontaniamo la voce che ci dice non siamo adeguate. Non limitiamo la nostra vita, diamoci la possibilità di sbagliare. Impariamo a essere compassionevoli con noi stesse e a perdonarci. Impariamo a riconoscere e accettare la disapprovazione sociale.
Migliorare la propria autostima si può, eliminando i pensieri negativi, concentrandosi sui propri punti di forza, potenziando i rapporti sociali, circondandoci di persone positive. In conclusione, impariamo ad accettarci, ad avere un occhio amorevole verso noi stesse. Siamo uniche, non migliori. Accettiamo le nostre insicurezze, impariamo ad essere empatiche e a condividere.
In tutto questo percorso, possiamo contare nell’aiuto del Signore e nella sua guida.
Gisella Di Dio